Sono una persona che ama molto lo sport sia nel praticarlo che nel viverlo da spettatrice. Pratico da anni il ciclismo, ed anche se ho iniziato dopo i 30 anni, mi sono divertita a fare gare amatoriali di mountain-bike.
La mia storia in sella alla mountain bike.
Ho cercato di allenarmi con costanza e con criterio chiedendo consigli a persone esperte su come allenarmi e migliorare evitando il famoso fai da te.
Mi iscrivevo alle gare perché potevo sfidarmi e competere con le altre atlete alla mia portata, ma anche perché adoro il modo sportivo nel suo essere vissuto e per quello che mi trasmette: gioia, energia e voglia di vivere. Quando posso vado ad assistere come appassionata e spettatrice varie manifestazioni sportive.
Fare fatica sulla mia bici e raggiungere la meta fissata per il giro della giornata è soddisfazione.
In gara vale anche la preparazione mentale.
Sono stata una partecipante alle gare molto tenace e determinata. Sapevo di non poter gareggiare e competere con le prime della classifica, ma ho sempre dato il meglio di me onorando il lavoro degli organizzatori e volontari portando a termine quasi tutte le gare (mi sono ritirata veramente pochissime volte in 10 anni di gare). Ricordo una gara che ho finito combattendo e gareggiando con un’avversaria per una posizione in più, anche dopo essere caduta e aver riportato un piccolo trauma facciale ed un gran male alle ginocchia ad ogni pedalata.
Quando sono particolarmente demoralizzata dagli ostacoli che ho davanti a me per raggiungere un obiettivo, riporto alla mente quell’episodio e mi dico che come ho portato a termine quella gara posso farlo anche con il progetto in corso. Ci sono state gare a cui ho partecipato solo per gustarne l’ambiente e la condivisione delle giornate con altri atleti ed atlete anche se avevo poco allenamento per cui sapevo già che la sfida era terminare la gara entro il limite di tempo imposto dall’organizzazione.
Lo sport è una questione di rispetto.
Considero il rispetto tra le persone un valore molto importante, che non transigo nemmeno nello sport. Ritengo che il non rispetto tra avversari in gara sia sminuente per il concetto di sport, dove tutti cercano di dare il meglio di sé per raggiungere il proprio obiettivo.
Una cosa per me veramente non rispettosa e che non onora il concetto di sportività è il mancato saluto tra avversari sul podio.
Posso capire che una persona possa essere antipatica per cui non si desideri parlare o colloquiare con lei, ma in premiazione la stretta di mano all’avversario è un segno di rispetto della sua professionalità sul campo di gara, dei sui sacrifici (che non sono minori dei tuoi) per raggiungere quel risultato ed anche un verso la disciplina che si sta praticando nella sua pienezza degli insegnamenti che ti ha trasmesso negli anni.
Ammetto che alcuni sportivi professionisti non sono tra i miei idoli anche per questi piccoli gesti.
Io considero il motto olimpico “L’importante non è vincere, ma partecipare” un cardine importante dello sport, perché come nella vita il successo ha un valore diverso per ognuno di noi, ed anche lo sport ha un valore diverso per ogni persona.