Mi piace lavorare con le mani. Ammiro i lavori degli artigiani, i vecchi mestieri e le persone che continuano a farli vivere nel tempo.
Come coach penso di essere una specie di artigiana.
Sono un’artigiana perché utilizzo tutto ciò che ho appreso, e che continuo ad imparare, per essere capace ed agile nell’adeguarmi al tuo racconto ed affiancarti nel realizzare il tuo obiettivo. Per seguire i tuoi pensieri, per stare nel tuo flusso, per riuscire a formulare la domanda potente per farti aprire a nuove possibilità, per darti il feeback più adeguato, per supportarti nel raggiungere ciò che desideri.
In una sessione di coaching non c’è nulla di stabilito. La sessione è tua, sei tu che scegli l’ambito su cui lavorare sia esso life, sport o business e di cosa parlare. Io come coach seguo il tuo flusso, il tuo pensare e ragionare.
Esiste il processo di coaching, che possiamo definire l’intelaiatura della sessione, a cui mi attengo per raggiungere il mio obiettivo che è quello di essere al tuo servizio per farti ottenere quello a cui aspiri. Poi ci sono le tue parole che esprimono i tuoi pensieri, desideri ed azioni.
Ogni sessione è diversa e a sé sestante, anche con lo stesso cliente non c’è n’é mai una uguale all’altra e questo, secondo me, fa del coach un artigiano.
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